Come stanno cambiando l’identità, la stabilità e la coesione dell’Occidente alla luce dei conflitti che esplodono ai suoi confini? È attorno a questa domanda cruciale che ruoterà l’incontro “Quando le guerre trasformano l’Occidente”, in programma venerdì 23 maggio alle ore 18.00 presso il Collegio Cairoli, promosso dall’associazione Oltre l’Orizzonte in collaborazione con il Collegio stesso.
Al centro del dibattito, la volontà di superare la logica della semplice cronaca o dell’analisi militare per guardare agli effetti profondi – spesso invisibili – che i conflitti internazionali generano dentro le democrazie occidentali. In particolare, le guerre in Ucraina e a Gaza verranno lette attraverso una duplice lente: quella di chi le ha vissute sul campo e quella di chi ne affronta le conseguenze nella sfera politica e istituzionale.
Due voci di grande autorevolezza guideranno la riflessione. Francesco Battistini, giornalista e inviato del Corriere della Sera, porterà la sua esperienza diretta dai fronti del Medio Oriente, dell’Ucraina e dell’Afghanistan, offrendo uno sguardo lucido e umano sulla realtà della guerra. Alessandro Alfieri, senatore della Repubblica e membro della Commissione Esteri e Difesa, offrirà invece una prospettiva sulle dinamiche decisionali e strategiche che coinvolgono l’Italia e l’Europa nel contesto geopolitico globale.
A moderare l’incontro sarà Luisa Trumellini, già Segretaria Nazionale del Movimento Federalista Europeo, da sempre attenta ai cambiamenti che attraversano le istituzioni europee e ai rischi che le guerre comportano per la coesione dell’Unione.
L’incontro rappresenta un’occasione per comprendere come le guerre del nostro tempo, oltre a mietere vittime e distruggere territori, stiano erodendo anche i pilastri su cui si fondano le nostre società: la fiducia nei media, la tenuta democratica, la relazione tra cittadini e istituzioni. I conflitti, infatti, non si combattono solo con le armi, ma anche con le narrazioni e con le scelte politiche che ne derivano.
L’obiettivo della serata è quello di offrire al pubblico una bussola per orientarsi tra narrazioni e realtà, al di là delle semplificazioni e della polarizzazione. Un momento di confronto non ideologico, per promuovere consapevolezza e pensiero critico, e per riflettere su come i conflitti esterni stiano riscrivendo silenziosamente l’Occidente dall’interno.
L’ingresso all’evento è libero fino a esaurimento posti.